domenica 30 novembre 2008

Non è colpa mia!


Questa mattina sono andato allo shopping center i Gigli di Capalle (FI). Dopo solo 1 ora dall’ apertura, l'ipermercato, era gia’ a soqquadro. Il sig. di mezza eta’ prima di me, alla cassa rapida, voleva acquistare un telecomando universale per la TV. Quando la cassiera ha passato l’articolo e’ comparso sul display 15 euro . Il sig. ha reclamato il fatto che l’aveva preso in un cesto dove c’era scritto 5,99 E. La cassiera, guardando da sopra gli occhialini, ha proferito: -si ma qui c’è scritto 15 euro, io non so cosa farci. Il sig. ha ribadito che c’era un errore perche’ nel cesto c’era scritto 5,99 E ed era pieno di telecomandi dello stesso tipo. La cassiera (scocciata): - non e’ colpa mia. Il sig. ha lasciato il telecomando e , arrabbiato, se ne andato.
Ora, quante volte ci siamo sentiti dire “non e’ colpa mia” ? E, volendo essere onesti, quante volte abbia risposto “non e’ colpa mia”?
Ma parliamo del caso di oggi, perche’ con gli esempi, e’ sempre piu’ facile capire. Era ovvio che la cassiera non fosse direttamente colpevole di quanto successo. Non credo che il sig. abbia pensato che fosse lei a fare le ceste promozionali, a rifornire gli scaffali, a pulirle, fare gli ordini, tagliare il prosciutto ecc. Ma non e’ forse vero che sul suo gilet aveva scritto il nome dell’ipermercato? Il fare parte dell’organizzazione la poneva nella posizione di “ indirettamente responsabile”, pertanto nella posizione di risolvere all’uomo il disagio. Tanto piu’ che il sig. aveva comperato soltanto quello! Cosa vuol dire cio’? Vuol dire che quel poveretto aveva proprio bisogno dell’articolo in quanto aveva sfidato la pioggia, il parcheggio sovraffollato, la coda alla cassa per averlo. E non ditemi che quel telecomando poteva essere il regalo di natale per la nipote! Sono sicuro che se la cassiera avesse detto:”- mi scusi, sicuramente con tutta la confusione del natale e’ stato commesso un errore, ma non si preoccupi, chiamo subito una persona del reparto che risolvera’ tutto. Scusi ancora per il disagio”, tutto si sarebbe concluso al meglio per entrambe le parti. Andando piu’ in profondita’, credo che la colpa non sia neanche tanto della cassiera quanto del responsabile del punto vendita. Sono infatti convinto che se quest’ultimo spiegasse alle cassiere, come ad ogni dipendente dell’ipermercato, che ogni vendita perduta nel lungo periodo nuocera’ anche a loro, forse i dipendenti ci penserebbero due volte prima di scontentare il sig. Telecomando. Perche’ dico che nuocera’ nel lungo periodo? Quando lavoravo come responsabile presso l’ipermercato Bennet di Ferrara Nord avevo , tra le varie mansioni, quella di preparare gli orari. Quando l’ipermercato andava bene non ricevevo nessuna pressione dall’alto e si lavorava sereni; quando l’ipermercato performava peggio rispetto l’anno passato, l’ispettore veniva da Como una volta alla settimana e ci faceva fare gli orari al quarto d’ora, per limare sui costi. Non solo, ci insegnava le peggio tattiche per ottenere quarti d’ora gratis dai dipendenti. Secondo voi, il disago era per me o per le cassiere/&dipendenti? E questo capita in qualsiasi tipo di organizzazione. Pensateci due volte prima di dire :-non e’ colpa mia!
Filippo Mari
(foto Denisa Slavikova)

sabato 29 novembre 2008

Nr. Priv.


Io odio chi mi chiama con il numero privato. Se esistesse una t-shirt con scritto "io odio il numero privato" l'avrei sicuramente in diversi colori. La settimana scorsa ho chiamato un'azienda di Sesto Fiorentino perche' dovevo fare un lavoro alla caldaia. Mi hanno detto che mi avrebbero richiamato dopo qualche giorno. Dopo qualche giorno ricevo una chiamata da nr. priv. , ovviamente "io odio il numero privato" e non ho risposto. Alla terza ho dovuto per sfinimento. Indovinate chi era? L'azienda di caldaie! Allorche' ho detto loro che non avevo risposto perche' di solito non rispondo a numeri privati, perchè "io odio i numeri privati". Sapete cosa mi hanno risposto? Peggio per lei, e' lei che ha bisogno! Cari signori vi invito ad andare sulle pagine gialle online (http://www.pgol.it/) e digitare caldaie/firenze. Vi compariranno ben 114 risultati aziende di caldaie. Allora, chi e' che aveva bisogno? Io o voi?!
Filippo Mari

RED e Pancaldi


Nella mia vita ho vissuto in molti posti diversi. Ma in tutti i posti dove ho vissuto ho continuato a fare la mia routine: Ho fatto la spesa, ho comperato vestiti, sono andato dal dottore, mi sono tagliato i capelli ecc. Cosi' a mente fredda ci sono 2 persone che mi sono rimaste impresse. Una e' il barbiere RED di San Benedetto del Tronto, l'altra e' il gommista Pancaldi di Vigarano Mainarda (FE). Entrambi, prima di cominciare a fare il loro lavoro, mi servivano un caffe' fatto con la loro macchinetta. Poi facevano il loro lavoro. L'ultima volta che sono stato da Pancaldi e' stato nel 2004, da RED nel 2006. Ancora me li ricordo. Non ci sono piu' tornato perche' ho cambiato citta' altrimenti sarei un cliente fisso. Il successo e' direttamente proporzionale a quello che facciamo in piu' rispetto a quello che ci viene richiesto!
Filippo Mari

venerdì 28 novembre 2008

Ottimo = Normale


E' cosi facile essere straordinari eppure mi risulta difficile ricordare l'ultima cosa straordinaria che mi e' rimasta impressa. Straordinario non significa ottimo, ottimo ormai e' diventato lo standard. Quando comperiamo un computer diamo per scontato che non si rompa dopo 2 mesi , salvo casi particolari, che sia veloce, che sia leggero, che sia ottimo dunque; quando pero' comperiamo un Apple, allora si che percepiamo qualcosa di straordinario, si, e' un computer ma e' anche puro design (straordinario) , e' la member card per una tribu' esclusiva (straordinario), mi distingue dalla massa anche da 100 metri di distanza grazie al colore bianco (straordinario). Loro si hanno capito come essere straordinari.
Vorrei dare un consiglio a come essere straordinari alla concessionaria Alfieri di Calenzano.
Questa mattina sono andato a montare le gomme invernali. Da Alfieri sono tutti molto gentili. Siccome non mi sentivo molto bene hanno cercato di fare la mia macchina tra le prime. L'officina e' molto pulita. Il personale indossa dei maglioni e dei capellini con cucito il logo Alfieri, tra l'altro davvero ben fatti. All'ingresso c'è una sbarra che si apre con la fotocellula, accidenti che chiccheria! Mi hanno fatto accomodare nella tipica stanza di attesa delle officine, quella per capirci con quotidiani e riviste, i quotidiani erano un po' vecchi ma poco male visto che ero indietro di qualche giorno con l'informazione. C'era pure un distributore automatico da dove, io e l'altro signore che aspettava, abbiamo preso un te' per scaldarci (era anche a buon mercato, 50 cent). Si, faceva molto freddo ma si sa, nelle officine c'è sempre freddo. Anzi , meno male nello stanzino c'era una piccola stufa che, sebbene avesse meta' lampade fulminate, ci ha aiutato. Dopo 1 ora e 30 la macchina era pronta e me ne sono andato. Ora, cosa c'è di straordinario in quello che ho scritto? Nulla! Infatti dopo 5 minuti che ero uscito avevo gia' archiviato l'esperienza e sicuramente era lungi da me il parlarne con qualcuno. Ma provate ora ad immaginare che la concessionaria Alfieri sia una concessionaria straordinaria. Immaginate che la stanza di attesa fosse ben riscaldata; che i giornali fossero del giorno; che l'impiegata ad un certo punto fosse arrivata e ci avesse detto: posso offrirvi un caffe'? Anzi, immaginate che avesse portato due o tre salatini del valore di 1 euro; la mia immaginazione va oltre, se fossi Alfieri metterei delle belle poltrone comode tra cui una magari di quelle che massaggiano e che oggi costano si e no 500 euro (sono pazzo dite? credete che se si possono permettere una sbarra automatica con fotocellula non possano permettersi una sedia?). Be secondo voi ne avrei parlato o no di questa esperienza starordinaria con i conoscenti? Tutti sono in grado di cambiare 4 gomme, pochi sono in grado di sorprendere il cliente. Chi ce la fa vince, perche' alimenta la fedelta' e il passaparola guadagnando piu' clienti e ad un costo inferiore di quanto possa fare affiggendo un cartellone pubblicitario da 5000 euro su una strada dove ci sono altri 1000 cartelloni. Pensateci! In che modo potreste essere straordinari nelle vostre piccole cose? Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti!
Filippo Mari

giovedì 27 novembre 2008

Sai cos'è L'RSS? No?!



Se ancora non ne avete sentito parlare, forse avrete comunque notato il rettangolino arancione con la scritta Rss o Xml, che sempre più di frequente appare in cima o in fondo alle pagine internet. La sigla significa Really simple syndication (distribuzione veramente semplice). L'Rss è un linguaggio standard che permette di distribuire con grande facilità i contenuti di un sito e di riaggregarli e presentarli sotto altre forme.In molti sostengono che l'Rss sta cambiando il modo di navigare il web. I feed (flussi) Rss di solito sono utilizzati per due ragioni:
  1. tenere d'occhio le novità pubblicate da molti siti senza navigare
    Un tempo avreste aggiunto tutti gli indirizzi tra i preferiti e avreste aperto in successione le pagine dal vostro browser una per una diverse volte al giorno per controllare la presenza di nuovi articoli. Ora è sufficiente installare sul vostro computer un aggregatore o Rss reader (ve ne suggeriamo alcuni), aggiungere l'indirizzo del feed Rss che vi interessa alla lista di quelli da monitorare e siete pronti. Il vostro reader seguirà tutti i siti che vi interessano, dei quali vi presenterà una lista degli ultimi articoli pubblicati, avvertendovi subito con un segnale luminoso o sonoro (a seconda del programma che avrete scelto) in caso di aggiornamenti. In questo modo sarete certi di non perdervi nulla, un po' come se vi foste abbonati a una newsletter personalizzata sui vostri interessi, senza però lo svantaggio dello spam in cui le newsletter rischiano di affogare;

  2. Aggiungere i titoli delle ultime notizie al vostro sito web personale o al vostro blog

    Se cliccate sul titolo vi rimando alla guida di Repubblica per l'utilizzo. Filippo Mari

"La posta di via Caboto (FI)" di Alessandro Auriemma


Questa mail mi e' stata spedita all'indirizzo filippotraveller@gmail.com da Alessandro Auriemma di Firenze:

Questa mattina, più o meno intorno alle 8:40, come spesso mi succede, mi sono recato all'ufficio postale del mio quartiere. Sono un ottimo cliente di quell'ufficio, conosco benissimo tutte le facce che lo frequentano, le facce delle impiegate e gli orari di maggiore afflusso. Inoltre sono possessore di un conto registrato prorpio li... Quindi, alle 8:40 sono entrato e ad accogliermi ho trovato il solito caos... inevitabile soprattutto causa l'avvicinarsi della fine del mese. Premetto che non mi piace fare polemiche sterili e ho molto rispetto della gente che lavora, quindi non sta scrivendo il tipico pensionato che ha voglia di sblaterare gratuitamente ma un normale cliente che ha rispetto e non ha pretese di essere coccolato dall'impigata di turno. Ho preso quindi il mio numerino per il reparto spedizione pacchi e la sorte mi ha attribuito il numero P019. Il tabellone segnaturno mi diceva che in quel momento stavano servendo il numero P016. Mi sono detto: beh, sei fortunato! ci sono due sportelli dedicati alla spedizione pacchi, tra pochi minuti sarai fuori di qui... sono uscito esattamente un ora dopo. Perchè? Ve lo spiego. Al momento del mio arrivo solo uno sportello stava servendo una signora, l'altro, se pur occupato dall'impiegata di cui vi voglio parlare,era vuoto, non aveva clienti e lei scriveva delle cose e trafficava con il pc. La suddetta impiegata, tra una chiacchiera con quella dello sportello accanto, che però nel frattempo serviva la cliente di cui sopra, e un occhiata al pc e una annotazione su un foglio, continuava a non curarsi delle persone che intanto aumentavano. Finalmente, dopo 17 minuti (cronometrati!!!!) passati a fare quanto detto, si è degnata di pigiare il numero successivo...il mitico e attesissimo P017...come spesso capita alla posta, il povero P017, stanco di aspettare, aveva ceduto regolari consegne e se ne era andato... allora il sottoscritto fomentato dall'accaduto ha pensato: vai! ora tocca a me, il P017 non c'è... ancor più confortato dal fatto che il P018 era nel frattempo stato chiamato dalla diligente signora accanto. Ci credereste? L'impiegata nostra eroina di questo racconto, dopo aver cliccato il P017 e non aver ricevuto risposta, è rimasta per ben ventisette minuti senza chiamare un altro numero!!!! La collega accanto andava avanti e lei era li a scrivere al pc, ad alzarsi, andare dietro nel retro ufficio e tornare dopo dieci minuti.
Ripeto, non mi piace fare polemica ne sparlare, me lo impedisco severamente perchè credo che la polemica sterile non porti a nulla...ma in questo caso non capisco perchè un utente che ha fretta, deve lavorare, ha le sue cose da sistemare...debba essere preso in giro in questo modo. A non fare nulla davanti a tutti palesemente mentre l'uffico è pieno e le sue colleghe lavorano sodo. Cara signora Ida... si faccia un esame di coscienza e provi a riflettere su quanti giovani poveri cristi avrebbero bisogno di un posto come il suo per realizzare semplicemente il sogno di una vita migliore. Per chiosare...volete sapere di cosa sparlava con la collega dello sportello accanto (che nel frattempo lavorava col sorriso sulle labbra)? Del trattamento che le poste riservano a loro impiegati dicendo che è vergognoso.........a voi i commenti e scusate la lunghezza di questo post...
Alessandro Auriemma

Tucano


Finalmente ho trovato un bar che mi piace, anzi un Bar.
E' sempre pieno ma pulito, ha cose squisite e ben esposte. Una buona illuminazione. Ci lavorano tante persone ma non ho mai visto nessuno/a essere sgarbato/a con un cliente. Si paga dopo aver mangiato, sicuramente qualche furbo se ne approfittera ma la maggior parte dei clienti ringraziano di non vedersi chiesto e strappato lo scontrino. Quando infine si va a pagare il cassiere (che e' il proprietario) tratta tutti, anche me cliente nuovo mai visto, con i guanti bianchi. Pensate, 4 volte sono andato e per 3 mi ha fatto un piccolo sconto arrotondando l'importo sebbene gli importi fossero bassi( si parla di colazioni non di anelli di matrimonio!). Non e' tutto. Da poco tempo hanno posizionato uno schermo che durante gli orari di produzione dei pasticcini fa vedere tramite una telecamera i pasticcieri che lavorano.
Ah, molto importante, sebbene il Bar possa sembrare di categoria medio-alta ha dei prezzi davvero normali. Secondo Voi costa tanto tenere pulito? Sorridere? Trattare ogni cliente come se fosse una persona importante? Installare una TV (tutti ce l'hanno)? Tenere dei prezzi normali? Mettere una maschera ai baristi per Halloween? Secondo me no. Allora perche' e' cosi' raro uscire da un esecizio e sentire di doverne parlare in un blog?
(dimenticavo, il Bar si chiama Tucano ed e' a Calenzano FI)
Filippo Mari

I guanti per la frutta al supermercato

C'è qualcuno che sa spiegarmi perche' bisogna usare i guanti per prendere la frutta al supermercato? C'e forse qualcuno che mangia il melone con la buccia senza lavarlo? C'è forse qualcuno che , se non fosse per i batteri apportati dalla mano della Sig.ra Maria , mangerebbe l'insalata piena di terra senza lavarla? Che cavolo servono sti guanti? Una volta , a Pescara, l'ho chiesto al caporeparto , il quale mi fece osservazione per non averli usati. Non mi seppe rispondere. Quindi il mio messaggio e': ribelliamoci a questo spreco di plastica! Rifiutiamoci di produrre inutili rifiuti! Se non e' mani pulite questo........! (soluzione per i piu' schizzionosi: se vi fa schifo toccare la frutta con la mano potete utilizzare il sacchetto a mo' di guanto)
Filippo Mari

Benvenuti (post 0)

Vi devo qualche spiegazione:
Perche' CLIENTEPOTENTE? Clientepotente perche' al giorno d'oggi il cliente e' potente. Guardatevi intorno! Quanta scelta abbiamo? Oggi ho finito il detersivo per la lavatrice, abito a Firenze Nord e mi trovavo a Firenze Sud, prima di stancarmi di contare ho individuato qualche cosa come 52 opportunita' per comperarlo. Alla fine mi sono fermato alla penultima opportunita', il Carrefour di Calenzano. Accidenti quanti detersivi! Non ricordavo piu' quale avevo preso la scorsa volta che mi era piaciuto tanto e con tutto quell'assortimento non c'e' stato verso di riconoscerlo cosi' ne ho preso uno che mi ispirava. Certo che al Carrefour hanno proprio tanti detersivi. Si come alla Esselunga di Gavinana (FI SUD), al centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio per non contare tutti i conad e i despar e i privati. Poi vado a pagare (ho preso anche un sacchetto di mele, uno di pere un nastro adesivo) e mi e' successo quanto segue:
c'e coda alle casse( come sempre); la cassiera parla dei fatti suoi ad alta voce con la collega che raccoglie i cestini nelle casse adiacenti bloccandosi con "aria finta scandalizzata sguardo a mezzaria" ogni qualvolta la collega dice qualcosa di apparentemente molto interssante come :Patrizia (nome di fantasia) ha lasciato 3 buoni sotto la cassa! Si, l'ha fatto cara mia!;
finalmente e' il mio turno, saluto la cassiera lei non mi saluta dovendo commentare l'ennesima sciocchezza della Patrizia; mi dice che se voglio una busta la trovo in basso e io le rispondo che non ne ho bisogno (sono un fervente ambientalista) cosi' lei mi risponde che costa solo 0,05!;mi chiede se ho la tessera guardando con nostalgia dei bei tempi passati la collega che ormai, riordina casse lontane (non ho ancora stabilito un contatto visivo) ;decide di appoggiare il resto di 8 centesimi (un pezzo da 5 e 3 da 1) ,ignorando la mia mano in attesa a mezz'aria, sul pianale di metallo facendomi rimpiangere di non avere un magnete per recuperarli, non contenta mi ricopre con la spesa del cliente successivo . (il Carrefour mi deve 1 centesimo che non sono riuscito a prendere).
Ora ,secondo voi, se ho scelta torno in quel supermercato? Ora ,secondo voi, chi e' potente? L'azienda o il cliente?
Spero in questo Blog di condividere le mie osservazioni ma sarei ancora piu' lieto di raccogliere idee ,suggerimenti , recensioni riguardo esperienze positive (es. idraulici,dentisti, ristoranti ecc.)che possano servire a diversi generi di utenti: dall'appassionato di Marketing che e' sempre alla ricerca di idee al clientepotente al quale piace sfogarsi; dal cliente che e' in cerca di qualche consiglio riguardo quale idraulico servirsi al ristoratore in cerca di qualche idea per innovare la propria attivita'. Insomma , siamo tutti clientipotenti! Alziamo la voce!
Filippo Mari